Il nostro lavoro nasce dall'intenzione di trovare un nesso profondo tra i vari ambiti in cui può operare il concetto di resistenza.
Gli ambiti di maggior interesse in questo caso sono: la filosofia, l'ingegneria e la letteratura, che in questa relazione è rappresentata da 1984, libro scritto da George Orwell nel 1948.
Durante lo svolgimento del lavoro sono stati identificati dei termini chiave che possono essere messi in relazione con il termine resistenza.
Alcuni di questi, ad esempio azione e reazione, sono più adeguati se usati in relazione all'ambito ingegneristico, per descrivere le sollecitazioni a cui un sistema può essere sottoposto da parte dell'ambiente esterno, o le limitazioni ad alcune libertà cinematiche, e le relative reazioni da parte del sistema stesso.
I termini vincolo e forza sono associabili invece all'ambito filosofico, per descrivere quella resistenza che un individuo oppone al riemergere di ricordi che il suo subconscio aveva identificato come spiacevoli e per questo motivo, rimosso.
Più letterari invece, sono i termini moto e libertà, che possono essere associate al testo preso in esame. Libertà e moto, all'interno di uno stato totalitario possono essere definiti come aberrazione, infatti la società dominata dal grande fratello è una società immobile, senza slanci. La resistenza infatti si ripropone ciclicamente nella storia sotto forma di ribellioni e moti rivoluzionari. Uno stato in grado di sopprimere così brillantemente questi istinti può infatti definirsi la forma per eccellenza di uno stato totalitario.
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